STAVROS XARCHAKOS
VISTO DA
MANOS CHATZIDAKIS

Stavros Xarchakos nasce ad Atene nel 1939, dove trascorre la maggior parte della vita. Studia al Conservatorio di Atene. Ancora giovanissimo, agli inizi degli anni '60, Xarchakos si afferma come compositore di canzoni popolari, ma invece di intraprendere il cammino del successo facile, preferisce continuare gli studi: armonia, composizione, direzione d'orchestra. Va a Parigi dove studia sotto la direzione di Nadia Boulanger. Quindi va a New York per completare la propria formazione con David Diamond alla Juliard School of Music. Agli inizi degli anni '70 fa la conoscenza di Leonard Bernstein con il quale collabora per un lungo periodo.

Xarchakos è meno noto come compositore di musica classica che come compositore di canzoni che tutti i Greci conoscono. Si fa una grande reputazione come compositore di colonne sonore per teatro e per film. Il disco "Chorìs lòghia" (Senza parole), riprodotto anche su CD, come tutta la sua opera, è un capolavoro di questo periodo. Tuttavia Xarchakos non verrà mai a compromessi con gli imperativi commerciali. Le sue canzoni corrispondono sempre alle esigenze impostegli dalla sua sensibilità greca. Tra i quattro grandi, egli occupa un posto di eccezione. In lui si fondono i doni melodici di Theodorakis con le qualità di orchestrazione di Chatzidakis. Oggi la sua discografia conta quasi quaranta CD. Meraviglioso è la parola appropriata al CD "Canti del mio paese natio", un ciclo di canzoni di Chatzidakis, Theodorakis, Tsitsanis e di Xarchakos stesso, interpretate dalla cantante lirica greca Agnese Baltsa e con la partecipazione del virtuoso di buzuki Kostas Papadòpulos. I concerti in cui la Baltsa e Xarchakos si esibiscono insieme, molto rari a causa degli impegni internazionali della cantante, hanno sempre una risonanza mondiale.

La colonna sonora più nota di Xarchakos è senza dubbio quella composta nel 1983 per il film "Rebetiko" di Kostas Ferris. Il film narra la vita dura di quanti vivono ai margini della società nei grandi centri urbani della Grecia nel periodo tra gli anni '30 e '50. È una rappresentazione romanzata, ma precisa e avvincente, di un'esistenza in cui prevalgono, la criminalità, la censura, la persecuzione, l'uso di droghe e la musica buzuki assolutamente straordinaria e ormai nota come "rebetiko".

L'azione si svolge intorno a Marina Ninu, la leggendaria cantante della Kompanìa del re del rebetiko, Vassilis Tsitsanis. Le canzoni di Xarchakos sono degne dei brani classici di questo genere di musica, perché ne ha perfettamente assimilato le forme tipiche. I testi sono del grande Nikos Gatsos. A un certo momento cala il silenzio su Xarchakos per qualche tempo. Si dà alla politica di Atene - ma l'abbandona alcuni anni più tardi del tutto disilluso .

All'inizio del 1995 Xarchakos, che oggi vive e lavora per la maggior pare del tempo a Salonicco, nel nord della Grecia, diviene direttore della Kratikìs Orchistra Ellinikìs Musikìs (KOEM), l'Orchestra di Stato della Musica Ellenica. Il compositore continua ad occuparsi di rebetika. L'anno 1995 ha visto l'uscita di "Aman-Aman", la colonna sonora di una pièce teatrale basata sulla vita quotidiana dei rebetes. È uno spettacolo straordinario che riscuote molto successo in Grecia, ma che purtroppo non può essere rappresentato anche all'estero a causa degli alti costi di produzione. Ci dovremo accontentare del doppio CD che pone le canzoni rebetika di Xarchakos accanto alle imperiture melodie di Tsitsanis, Vamvakaris, Papaioannu, Peristeris, Baiaderas e Dalaras.

Questo Lukàs Dalaras altri non è che il padre di Ghiorgos Dalaras, il cantante numero uno della Grecia. Non è dunque un miracolo se due delle opere recenti e più interessanti di Xarchakos sono state registrate con Dalaras; "Misa Criolla" nel 1989 e "Ta Katà Markon" nel 1991, quest'ultima, ancora una volta, su versi di Gatsos. Intanto la casa discografica Minos ha prodotto dei cofanetti-CD con tutte le opere registrate da Xarchakos

Con "Omaggio a Vassilis Tsitsanis", Stavros Xarchakos crea un'opera del tutto nuova che una volta di più ha quale idea centrale i rebetika. Più precisamente, è basata sulla persona di Vassilis ("il re") Tsitsanis, soprannominato il "Bach greco", il più famoso dei cantanti-compositori di rebetika e dei suonatori di buzuki. Con questa pièce teatrale Xarchakos ritorna alla musica "seria" dell'inizio della sua carriera, ma con un ricchissimo carico di esperienze.

Xarchakos si è mostrato sin dall'inizio della sua carriera come un vero compositore di laikà, canzoni popolari, dotato di grande talento. Ma cerchiamo di comprendere bene il significato del termine laikò. Esso non ha niente a che fare con la moltitudine di canzoni di bassa lega prodotte da taluni sedicenti "compositori" di hits. Con la sua raffinata educazione musicale, Xarchakos ha prodotto un'opera di grande classe. Instancabilmente mette in musica i nobili versi dei poeti greci, dando luogo a una sintesi del tutto personale. Per questo ha collaborato spesso con Nikos Gatsos.

Xarchakos trasmette perfettamente con le sue canzoni il contenuto e l'atmosfera dei versi di cui si serve, creando un tono personale, unico. I versi si fondono con l'universo musicale che egli crea e diventano definitivamente "suoi". E così appartengono "a noi", "a tutti".

Ho notato Xarchakos sin dall'inizio della sua carriera e continuo a seguire con grande interesse tutto ciò che fa.

Da Bulletin Franco-Hellénique, 21, 1996, pp. 14-16.
Trad. dal francese di Mauro Giachetti.