KOSTAS E. TSIROPULOS


SULLA INSTABILITA' DELL'UOMO

ESTRATTO

Atene 2005


I. LA SPIAGGIA Nasce su una spiaggia, in riva al mare – nel mondo. Da un lato la terra ferma e le cose riconoscibili, dall'altro lato, le cose ignoto, impreviste, paurose. Anche l'atto d'amore coniugale che lo ha fatto nascere è un atto di spiaggia, tra conoscenza e ignoranza, tra amore e mistero, perché i coniugi che formano una determinata coppia diventano genitori, seme dell'umanità, che feconda il Tempo desolato.
Di età in età si trasforma anche in un'altra spiaggia: quella del bambino che ignora, dell'adolescente che impara a conoscere con il proprio corpo, del giovane e dell'adulto che si appropria dell'amore e della sua oscurità, dell'uomo maturo che sprofonda lentamente nelle proprie problematiche a mano a mano che sfiora i propri dubbi, dell'uomo avanzato negli anni che approda alla spiaggia estrema: da un lato il mondo che conobbe e la dolorosa memoria di esso, dall'altro lato le incognite della fine, l'amarezza dell'epilogo, il mondo che si rivela su una spiaggia: da un lato Dio col Suo tempo e il Suo spazio, dall'altro lato Dio oltre il tempo e lo spazio – là dove il creato si «esaurisce» e sprofonda nell'ignoto enigmatico. Frantumazione della coscienza che viene soffocata in maniera terrificante dalle domande circa l'esistere, il creare, il morire: circa il non esistere qui, l'esistere là, in un nuovo assetto misterico di tutte le cose, in una ri-creazione, oltre la morte, sulla spiaggia ineffabile della Resurrezione. jkkk

II. «FAREMO...» Osservando il proprio corpo non riesce a comprendere per quale motivo Iddio Creatore, dopo la bellissima creazione che fece, volle creare l'Uomo servendosi non più della parola, bensì della Sue stess mani. Non comprende: che cosa mancava da quella creazione? Che cosa implicava la creazione dell'Uomo? Perché lo fece di terra e non con gli altri materiali del Suo mondo? Perché la maggior parte del suo corpo è costituita da liquidi che scorrono, se ne vanno e che si disperdono facilmente? E perché permette che questo corpo, un corpo fatto da Dio, muoia? E poi, perché [proprio] l'Uomo – ma anche gli animali, crede, gli uccelli e perfino gli alberi e anche le piante, a modo loro –, sentono la morte che arriva dal seno del Tempo? Forse la vita è un sogno, una fine?