KOSTAS E. TSIROPULOS
SULLA INSTABILITA' DELL'UOMO
I. LA SPIAGGIA Nasce su una spiaggia, in riva al mare – nel
mondo. Da un lato la terra ferma e le cose riconoscibili, dall'altro lato,
le cose ignoto, impreviste, paurose. Anche l'atto d'amore coniugale che lo
ha fatto nascere è un atto di spiaggia, tra conoscenza e ignoranza,
tra amore e mistero, perché i coniugi che formano una determinata coppia
diventano genitori, seme dell'umanità, che feconda il Tempo desolato.
Di età in età si trasforma anche in un'altra spiaggia: quella
del bambino che ignora, dell'adolescente che impara a conoscere con il proprio
corpo, del giovane e dell'adulto che si appropria dell'amore e della sua oscurità,
dell'uomo maturo che sprofonda lentamente nelle proprie problematiche a mano
a mano che sfiora i propri dubbi, dell'uomo avanzato negli anni che approda
alla spiaggia estrema: da un lato il mondo che conobbe e la dolorosa memoria
di esso, dall'altro lato le incognite della fine, l'amarezza dell'epilogo,
il mondo che si rivela su una spiaggia: da un lato Dio col Suo tempo e il
Suo spazio, dall'altro lato Dio oltre il tempo e lo spazio – là dove
il creato si «esaurisce» e sprofonda nell'ignoto enigmatico. Frantumazione
della coscienza che viene soffocata in maniera terrificante dalle domande
circa l'esistere, il creare, il morire: circa il non esistere qui, l'esistere
là, in un nuovo assetto misterico di tutte le cose, in una ri-creazione,
oltre la morte, sulla spiaggia ineffabile della Resurrezione. jkkk
II. «FAREMO...» Osservando il
proprio corpo non riesce a comprendere per quale motivo Iddio Creatore, dopo
la bellissima creazione che fece, volle creare l'Uomo servendosi non più
della parola, bensì della Sue stess mani. Non comprende: che cosa mancava
da quella creazione? Che cosa implicava la creazione dell'Uomo? Perché
lo fece di terra e non con gli altri materiali del Suo mondo? Perché
la maggior parte del suo corpo è costituita da liquidi che scorrono,
se ne vanno e che si disperdono facilmente? E perché permette che questo
corpo, un corpo fatto da Dio, muoia? E poi, perché [proprio] l'Uomo
– ma anche gli animali, crede, gli uccelli e perfino gli alberi e anche le
piante, a modo loro –, sentono la morte che arriva dal seno del Tempo? Forse
la vita è un sogno, una fine?