ATENE: FUTURO E PASSATO S'INCONTRANO

 

GIOCHI OLIMPICI: la rivincita di Atene.

Grida di gioia hanno salutato venerdì 5 settembre ad Atene l'annuncio che la città era stata prescelta quale sede dei giochi olimpici che si svolgeranno nell'estate del 2004. Dopo aver eliminato la capitale greca in favore di Atlanta per i Giochi del 1996, il Comitato Internazionale Olimpico l'ha preferita a Città del Capo, a Stoccolma e a Roma, la grande rivale di Atene. Con questa scelta il C.I.O. pone riparo a ciò che i greci e molti altri hanno considerato una ingiustizia e una mancanza di gusto: il 1996 era il centenario dei primi Giochi dell'era moderna disputati da Atene nel 1896.

La capitale greca è ormai alle prese con una corsa contro il tempo. "Abbiamo vinto, questo dimostra che se la Grecia si prepara seriamente può vincere nei confronti della competizione internazionale" ha dichiarato il primo ministro greco Costas Simitis. Da allora la città mobilita le proprie energie per correggere i difetti maggiori (inquinamento, aeroporto e l'insufficienza dei trasporti urbani) e far sì che i Giochi abbiano successo.

 

L'ESTENSIONE DEL METROPOLITANA: il più grande cantiere di scavi nella storia di Atene.

Grazie alla decisione del comitato olimpico, gli ateniesi avranno finalmente la loro metropolitana. Cominciati nel 1992, i lavori procedono accumulando grandi ritardi. La creazione di due nuove linee della lunghezza totale di 20 km, dovrebbe far diminuire di un terzo il tasso di inquinamento atmosferico, ridurre la circolazione automobilistica e facilitare gli spostamenti degli ateniesi. Ma i lavori di costruzione hanno già permesso di effettuare gli scavi archeologici più vasti mai intrapresi in città.

Gli scavi per la costruzione della metropolitana sono stati una fortuna davvero insperata per gli archeologi. E in effetti non capita spesso la possibilità di poter eseguire scavi dove vi sono strade di grande scorrimento nel cuore di una città moderna. Per adempiere alla propria missione, la Terza Eforia per le Antichità Classiche di Atene ha approvato un bilancio eccezionale: diciassette cantieri sono stati aperti in quello che fu il centro della vita dell'Atene antica. Dopo cinque anni la raccolta di documenti è stata abbondante: più di 10.000 reperti (ceramiche, sculture, stele, utensili) ma anche necropoli, abitazioni, officine di artigiani, vestigia di acquedotti e di terme, sono stati portati alla luce a testimonianza di trenta secoli di storia. Ora la campagna di scavi è praticamente terminata.

 

UN CANTIERE AD ALTO RISCHIO: il tunnel "Persefone" fermato al Ceramico.

Scavare tunnel per una metropolitana in un sottosuolo così ricco di vestigia archeologiche può anche causare dei danni irreparabili se non si presta la dovuta attenzione. In particolare il cantiere di piazza Syntagma, dove s'incrociano le due nuove linee, ha costituito un vero rompicapo per le imprese riunite nel consorzio denominato Olympic Metro.

Era andato tutto liscio fino alla primavera del 1996 quando scattò un primo allarme. Mentre si procedeva alla costruzione di un pozzo di ventilazione nei pressi del Parco Nazionale, sono crollate le vestigia del muro di Valeriano (253 - 260 d. C.) a causa della natura sabbiosa del suolo.

Poco dopo, un grido d'allarme fu lanciato dai responsabili degli scavi nella antica necropoli del Ceramico. "Il sottosuolo non è roccioso ma sabbioso e umido. Se Persefone, il tunnel gigante, viene scavato sotto il sito, vi è il rischio che la necropoli intera ceda e crolli". Preoccupati, i direttori delle Scuole e degli Istituti d'archeologia stranieri, il Consiglio superiore per l'archeologia greco (K. A. S.), l'Accademia di Atene, numerosi parlamentari e rappresentanti del mondo della cultura hanno chiesto al primo ministro Simitis di intervenire. Finalmente dopo la riunione di un comitato di esperti è stato deciso che il tracciato inizialmente previsto sarebbe stato modificato, persino al prezzo di importanti aumenti se i lavori avessero dovuto mettere in pericolo i monumenti del sito.

La topografia della città antica è nota da lungo tempo e dagli ultimi scavi non vi erano da attendersi importanti sconvolgimenti delle nostre conoscenze in materia. Ma queste scoperte hanno permesso di completare la carta archeologica della capitale in alcune aree rimaste sinora inaccessibili e di ritrovare delle commoventi testimonianze della vita e della morte nella città antica.

Gli scavi a piazza Syntagma hanno rivelato trenta secoli di storia (dal secolo XI a. C.). È stato identificato l'antico letto dell'Eridano, uno dei corsi d'acqua dell'Atene antica, così come la via che conduceva verso la piana della Mesogea. Sempre a Syntagma sono state portate alla luce tombe delle epoche classica, ellenistica e romana che facevano parte della vasta necropoli dell'est. Inoltre sono state identificate otto fosse per la fusione dei metalli ed alcune statue in bronzo di epoca classica tarda, installazioni idrauliche di diversi tipi ed epoche diverse, tra cui un complesso di edifici termali romani costruiti su strati precedenti e che coprivano anche l'Eridano che già in quest'epoca non scorreva più all'aria aperta. Nelle vicinanze sono stati trovati degli acquedotti e le vestigia di una muraglia di epoca ottomana, il muro di Haseki.

Sono state scoperte alcune tombe e officine del IV secolo a. C. vicino alla stazione dell'Evanghelismòs, duecentodieci tombe del IV secolo durante la costruzione di un pozzo di aerazione in via Amerikìs, più di 1100 sepolture databili dall'VIII al III secolo a. C. nei pressi della stazione del Keramikòs.

A sud-est, nel sito di Aghios Ioannis, sono state portate alla luce altre tombe e le vestigia di un officina di ceramica dell'epoca classica. A sud, in località Petzema, sull'antica via per il Falero, gli operai che scavavano un pozzo d'aerazione si sono imbattuti in alcune tombe del V secolo. Ad ovest, nel sito in cui si scavava il pozzo Paleologlu, presso la via che conduce a Colono, gli archeologi hanno scoperto una stele in marmo pentelico su sui sono incisi i nomi di trentadue cavalieri ateniesi caduti nella guerra del Peloponneso (431-404 a. C.). Dopo essere stati studiati e restaurati, una parte dei reperti sarà esposta nelle stazioni della metropolitana

Ma la scoperta dei tesori del sottosuolo ateniese non è certamente appannaggio delle stazioni della metropolitana. Nel gennaio 1997 la costruzione del Museo d'arte moderna è stata interrotta perché durante i lavori sono state scoperte le vestigia del Liceo fondato da Aristotele nel 335 a. C. e che si cercava invano. In aprile, nel corso degli scavi per la costruzione del garage sotterraneo del Parlamento, la Vulì, è stata scoperta una erma del I secolo a. C., sormontata dalla testa di Crisippo, filosofo stoico dell'epoca ellenistica. Infine, in agosto, in un cantiere di costruzione presso il Ceramico sono state scoperte quattro tombe di eroi ateniesi morti nella guerra del Peloponneso, a due passi dal luogo in cui Pericle pronunciò la sua breve orazione funebre citata da Tucidide. Nella medesima zona restano da scoprire le tombe di Solone, di Clistene e di Pericle stesso... forse in occasione dell'apertura di un nuovo cantiere.

 

LA CREAZIONE DI UN PARCO ARCHEOLOGICO

Nel giugno 1833 fu sottoscritto il decreto che dichiarava Atene capitale del regno di Grecia, e fu approvato anche un piano urbanistico che doveva lasciar libera intorno all'Acropoli una vasta area riservata alle ricerche archeologiche e corrispondente grosso modo all'Atene antica. Ma il piano venne abbandonato alcuni mesi più tardi a causa del conflitto tra fautori della conservazione e della modernità, che si accese nei primi mesi che seguirono all'atto di nascita della nuova capitale. I fondi necessari per l'acquisto dei terreni e per gli indennizzi erano estremamente scarsi. Gli architetti bavaresi e il governo rinunciarono e il piano fu dimenticato.

La città crebbe senza un piano urbanistico. A varie riprese essa fu sommersa da ondate successive di popolazione: greci dalle province del nord al tempo delle guerre balcaniche, abitanti delle coste del Mar Nero che cercavano scampo dalla rivoluzione sovietica, profughi dall'Asia Minore dopo la Catastrofe del 1922 e, infine, negli anni '50, contadini che fuggivano la miseria delle loro campagne. Il risultato è un agglomerato ipertrofico, sovrappopolato, senza una struttura coerente e tuttavia vivo e industrioso, ricco di un inestimabile tesoro nascosto nel suo sottosuolo, ma che viene portato alla luce appena si dà il via a opere edilizie o stradali.

È precisamente per rivalorizzare questo patrimonio, escluso dalle attività della città moderna, trasformato a poco a poco in un ghetto turistico e minacciato da ogni sorta di inquinamento, che le autorità hanno concepito un progetto spettacolare che ha per obiettivo la riunificazione dei siti archeologici più importanti. Gli architetti incaricati degli studi preliminari non si fanno illusioni: i problemi da risolvere sono immensi perché si tratta di intervenire sul cuore stesso della città e che dovrebbe permettere agli ateniesi di riappropriarsi di uno spazio ai cui margini essi vivono e lavorano, ma che il più delle volte ignorano. Se il piano urbanistico iniziale fosse stato attuato, il piano archeologico sarebbe stato realizzato senza danni per la città moderna, invece ora bisognerà trovare le soluzioni che permetteranno di ricostituire il tessuto urbano ristabilendo il legame tra città antica e città moderna.

Ma se questo progetto rallegra la maggior parte degli archeologi, ne inquieta un certo numero: infatti, come assicurare la sorveglianza di uno spazio così esteso nel pieno centro della città? Ma al Ministero della cultura non hanno dubbi: "Quel patrimonio non appartiene solo a qualche specialista, ma a tutti i cittadini e quindi deve essere accessibile a tutti".

 

IL PROGETTO DI PARCO ARCHEOLOGICO

La prima zona interessata è quella intorno al tempio di Zeus Olimpico, attualmente circondata da immobili e divisa dall'Acropoli da strade di grande scorrimento. Essa offrirà al visitatore, in un ambiente verdeggiante, la vista di vestigia opportunamente valorizzate e una sosta sulle rive dell'Ilisso nel cui letto, dragato, scorreranno acque riciclate.

Quindi il turista si dirigerà verso l'Acropoli prendendo un sentiero pedonale ombreggiato dove saranno predisposte alcune aree di sosta. Potrà raggiungere il teatro di Dioniso e l'Odeon di Erode Attico per scoprire poi L'Asklipion e il portico di Eumene le cui rovine sono oggi di accesso assai difficile. Lasciando a destra l'Acropoli e a sinistra la collina di Filopappo e la Pnice, scenderà verso i giardini dell'Agorà dominati dalla sagoma del tempio di Efesto, attraverserà l'Agorà romana per raggiungere finalmente il cimitero del Ceramico.

 

Fonti: Courrier international, Le Monde, Méditerranée magazine, To Vima.

Da BULLETIN FRANCO-HELLEIQUE, n° 27, 1998, pp, 26-28.

(Trad. dal francese di M. Giachetti)