RIVISTE
LETTERARIE GRECHE
GRAFÌ - Quaderni di letteratura, n. 51, inverno 2002, Roosevelt
59, 412 22 Larissa, € 4.00
Prosegue l'intento meritorio di questa rivista trimestrale,
volto a mettere in luce gli aspetti e le figure ragguardevoli della letteratura
greca e straniera. Tra i contributi più significativi di questo numero segnaliamo
La Genesi del poeta, della poesia e
del lettore con cui Ilìas Kefàlas ci dona una analisi del tutto nuova
e personale della poetica di Dionisios Solomòs (Zante 1798- Corfù 1857); Poesia e lingua di Elèni Choreànthi; lo
studio Il «Dignum est» di Odysseas Elìtis
di Antònis Rìzos, che invita a una ri-lettura dell'opera poetica di Elitis
(premio Nobel del 1979) prendendo spunto dal suo Dignum est. Notevole anche L'adolescenza
geniale di Arthur Rimbaud di Màkis Lachanàs. Copiosa la sezione dedicata
alle recensioni di poesia e prosa.
GRAFÌ - Quaderni di letteratura, n. 52, primavera 2002, € 4.00
Brevi racconti come Il
bicchiere e il coltello di Vangèlis Kolonàs, Storia senza titolo di Betty Magrìzu e si alternano alle liriche
della crestomazia poetica particolarmente ricca di questo numero della rivista,
tra le quali spiccano i versi di Orèstis Alexàkis, Spìros Katsìmis, Matt
Simpson e Mišo Zinovski. Straordinario il lirismo degli aforismi di Stèlios
Lukàs, uno dei quali recita: «Il dolore è fratello del vento, per questo va
sempre al galoppo». Anche questo fascicolo è completato da una doviziosa
quantità di recensioni.
PÒRFYRAS - periodico trimestrale, n. 102, gennaio-marzo
2002, T. TH. 206, 491 00 Kerkyra (Corfù), € 6.00
Parte di questo numero è dedicato a Maria Aspioti
(1909-2000), scrittrice e poetessa, figura di spicco del mondo culturale
dell'isola di Corfù dove nacque e visse gran parte della sua vita. Una sua
poesia inedita, Rinvio, e una lettera
anch'essa inedita, inviatale da Lawrence Durrell, costituiscono due
testimonianze preziose per i cultori di cose neogreche. La sezione dedicata
alla poesia straniera è costituita da una scelta di liriche di Vladimir
Majakovskij e di Noël Arnaud tradotte in greco, mentre per la poesia greca
leggiamo liriche di Vassìlis Margàris, Iànnis Panutsòpulos, Ioànnis
Dimitriàdis. Il racconto è rappresentato da Dìmitra Mìtta con Il tempo passato, e da Alèxis V.
Stavràtis con Cambiamento di scena.
Il saggio Sulla traduzione, di
Giòrgos Blànas, sottotitolato Così
Giànnis Dàllas canta Romano il Melode, non è solo una erudita riflessione
sull'arte del tradurre, bensì anche un testo i cui numerosi
richiami/parallelismi con figure bizantine (Romano il Melode, Gregorio il
Teologo, Simeone il Nuovo Teologo) e neogreche (Solomòs, Elytis, Seferis, Kavafis) lo renderanno
particolarmente gradito a bizantinisti e neogrecisti.
PLANODION - Periodico letterario, n. 34, giugno 2002, dir.
Iannis Patìlis, Mistriotou 23, Grigoroviou 25, 111 41 Atene,
Da diciassette anni questo periodico – uno dei più eruditi e
competenti della nobilissima città di Atene –, continua a dilettare i suoi
lettori con contributi di grande valore letterario. La poesia è rappresentata
da sei preziosi e lievi hai-ku inediti di Antònis Perantonàkis, uno dei quali
si fa leggere così: «Solo gli uccelli / sanno che fatica sia / volare sempre».
Due liriche inedite di Chrìstos Rumeliotàkis una delle quali, Oreste,
pare l'ennesima rivisitazione del mito di Oreste: «Capisco ora, / continuando a
indagare lo stesso romanzo; / i personaggi cambian posto senza sosta, /
vengono, vanno, ritornano, / scompaiono; / soltanto Oreste rimane immobile / in
scantinati battuti e raduni senz'acqua, senza pane, / senza coltello, /
qualunque pagina della mia vita volti.» Anche W. H. Auden è presente con tre
liriche tradotte in greco da Nìkos Levèntis. Una cospicua parte centrale del
fascicolo, riservata come al solito a un autore straniero, è questa volta
dedicata a un saggio di Erich Auerbach su Virgina Woolf, La calza scura. Tra i racconti Diplopìa
di Nikos Fokàs, La fuggiasca di
Viktoria Theodòru, L'ascensore di
Milena Milani nella traduzione italiana di Thomàs I. Parìsis.Tra i saggi che
occupano il resto della rivista, particolarmente interessante è La modernità in Grecia. Ottime e copiose
le recensioni di poesia, prosa e saggistica.
DIAVAZO - Rivista mensile del libro, n° 42, settembre 2001,
A. Metaxà 26, 106 81 Atene
Oltre alle consuete segnalazioni di novità editoriali greche
e straniere e alle copiose notizie bibliografiche che rendono questa rivista
indispensabile per chi si occupa di letteratura neogreca, gran parte di questo
fascicolo è dedicato al centenario della nascita di Andréas Embirìkos
(1901-1975, fondatore del surrealismo greco. Di notevole interesse i saggi a
lui dedicati da Athanássios Alexandrídis, Sávvas Michaìl e Iákovos Vúrtsis.
Oriundo dell'isola di Andro (Clicladi), ma nato a Braila in Romania, Embiríkos
trascorse lunghi periodi in Francia e in Inghilterra da dove, nel 1935, irruppe
nella capitale ellenica dove si stabilì occupandosi di letteratura e di
psicanalisi. In quella Atene smorta e sonnolenta, Embiríkos, che a Parigi aveva
avuto strette relazioni con i surrealisti francesi, tenne una memorabile
conferenza che segnò l'inizio ufficiale del surrealismo greco. In quello stesso
anno pubblicò JUyikavmino" (Fonderia).
Sulla rivista Nea Grámmata cominciò a pubblicare delle liriche che
successivamente raccolte, sarebbero confluite in jEndocwvra (Entroterra, 1945). Sempre più
determinato a liberare la poesia dai vincoli della logica e dal retaggio
borghese, Embirìkos ricorrerà allo spirito dionisiaco del popolo greco, spirito
che deflagra in varie espressioni artistiche – ma soprattutto nella festa
ininterrotta del vivere di ogni giorno –, che altro non è se non la maniera
greca di vincere la morte. Embirìkos esprimerà questo assai bene nella sua
lirica La via dei Filelleni: «la
gloria degli elleni che, / per primi, credo / in questo basso mondo,
trasformarono / in furore di vivere la loro paura di morire.»
Mauro Giachetti
PORFYRAS - Rivista trimestrale fondata nel 1980, fascicolo
101, Corfù ottobre-dicembre 2001, Casella Postale 206, 491 00 Corfù
Anche questa rivista – che di solito è vicina soprattutto
agli eventi letterari di Corfù – dedica la maggior parte di questo fascicolo
alla poesia di Andréas Embiríkos per il centenario della sua nascita, con
articoli di notevole interesse quali Andréas
Embirìkos e il surrealismo di Pandelìs Vutúris, Dove conducono i «drómoi» di Andréas Embiríkos di Michális
Tsianíkas e I poeti della generazione del '30 e Andréas Embiríkos di Evripídis
Garandúdis. Numerose liriche di Embiríkos integrano questi saggi. Nella sezione
teatro-cinema, Georgía Ladogiáni ci parla dell'elemento epico e comico
nell'organizzazione narrativa de La
favola senza nome del commediografo Iákovos Kambanélis.
PORFYRAS - Rivista trimestrale fondata nel 1980, fascicolo
102, Corfù gennaio-marzo 2002
Con una stimolante intervista con Porfyras e due articoli,
lo scrittore F. D. Drakondaidìs ci dà il suo penetrante punto di vista sullo
stato della letteratura. La sezione poesia è costituita dalla traduzione greca
di alcune liriche di Vladimir Majakovskij e Noël Arnaud. La poesia greca è
rappresentata da liriche di Vassílis Margáris, Ioánnis Dimitriádis e Giánnis
Panutsópulos il quale, epigrammaticamente, in Causa l'abitudine, dice: «Una luna silente / s'è arrampicata di
nascosto in luoghi romiti della città. / Cade in fretta l'argento nel nido
d'aquila d'un cervello / ma trova tanto abbandono che sanguina senza volerlo. /
Perché talvolta accade che / le schegge d'un attimo / rendano dubbia la
passione d'una intera vita. // E forse anche la morte / se fosse giunta prima.
/ Insieme alla lama di una'abitudine». Straordinario l'articolo di Giórgos
Blánas Sulla traduzione - come Giánnis
Dállas canta Romano il Melode.
Mauro Giachetti
PROTATON - Periodo II, ottobre-dicembre 2002, n° 84, Karyès,
Agion Oros Athos.
Questo periodico trimestrale è la rivista ufficiale della
Repubblica monastica del Monte Athos. Tra i vari testi dal piglio edificante –
quali Monachesimo ed eresia, del
fecondo monaco Mosse del Sacro monastero di Kutlumussìu, e la Biografia dell'archimandrita Prokòpios
Dendrinòs del monaco Simeón –, si distingue per il suo valore letterario e
scientifico, il lungo saggio Note
paleografiche che il monaco Papàpios Kafsokalivìtis dedica alla
pubblicazione di codici conservati nella piccola ma preziosa biblioteca della
chiesa del romitaggio della Santa Trinità), alcuni dei quali contenenti testi
poetici pubblicati ora per la prima volta e di cui ci viene offerto un cospicuo
florilegio, quali il codice pergamenaceo n° 1K, XII secolo, Lovgoi kai;
oJmilive" JAgivou jIwavnnou Crusostovmou,
e il codice cartaceo n° 10K, XIV secolo, JOmilivai JAgivou jAmfilocivou
ejpiskovpou jIkonivou. Come sempre
chiude la rivista la ricca Bibliografia
agioritica, prezioso strumento di lavoro per bizantinisti e neogrecisti.
Mauro Giachetti