ESTRATTO DA
IL
«DOPO»
DELLA
TRAGEDIA
Titolo
originale:
TO «META» THS TRAGWDIAS
Eduzioni
Odisseas
Atene
giugno 2000
[MONOLOGO]
SOFOCLE
SUL TETTO
DEL MONDO
Perché la morte è
soltanto il principio.
Vivendo una libertà
selvaggia
mi ritirai a vivere
in nidi di cicogne
alla ricerca
dell'ineffabile.
Quando mi svegliai
raccoglievo fedi nuziali
nelle cunette delle
strade, tra le foglie secche.
Un anello africano
contraffatto.
... E il remo legno
secco
lontano dallo sciabordio
dell'onda.
Suonano le campane del
vespro. Mi piace quest'ora del giorno quando son fuori dal serico lenzuolo del
cronotopo, piccolo, insignificante simulacro nel colore del fuoco.
I
miei discendenti mi portano in chiesa per ascoltare ancora una volta i gemiti di Salomone
che cerca di sciacquare i suoi peccati in un mare di suoni.
Sono più avanti del tempo. I miei
contemporanei mi esaltarono. Mi misero sulla parte più alta della struttura
scenografica del teatro di Dioniso e mi dimenticarono. Ma alcuni, la notte,
camminano e fanno scricchiolare le assi. Oreste, Elettra, l'orrenda
Clitennestra e Agamennone che si agita nel bagno fatale come un pesce...
Si direbbe che tutto è pronto perché ogni
cosa ricominci dal principio. E Edipo si rimetterà in cammino per Corinto, per
andare a conoscere se stesso, e affrontare il proprio destino.
Edipo. Ma cos'è questa persona del cui
nome mi servo come d'una maschera? Particolarmente intelligente non è. Risolve
l'enigma della Sfinge perché è semplice, per ragazzi sciocchi. Però egli è
l'unico che osa gestire la propria libertà come può.
La paura della libertà. È questo il motivo
per cui andiamo a teatro? A vedere cosa accade a chi si smarrisce e s'abbandona
alla corrente della vita che lo trascina fino al grane oceano...
© traduzione a cura di
Mauro Giachetti